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DELLA STIRPE GIOCONDA Cap. II DELLI BISAVOLI CHIACCHIERONI
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Capítulo segundo Del abolengo alegre
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Redondillas, con su estribo
Cada cual de sus abuelos,
dan a Justina una cosa,
como a Pandora la diosa
que emplumaron en los cielos.
Melindres, el titerero,
el suplicacionero, andar.
El tropelista, engañar,
y locuras, el barbero.
El mascarero, alegrones.
Gaitero quita pesares,
y el mesón, que pida pares,
cuando le ofrecieren nones;
mas ¿cuál será Justina, cuál su sciencia,
que es de tantos enredos, quinta essencia?
Dalle varie inclinazioni de' suoi bisavoli prende Giustina diverse qualitadi, le quali l'adornano e la fanno più capace della vita picaresca. Numero Primo.
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Redondillas con su estribo
Cada cual de sus abuelos
dan a Justina una cosa,
como a Pandora , la diosa
que emplumaron en los cielos.
Melindres, el titerero,
el suplicacionero, andar,
el tropelista, engañar,
y locuras, el barbero,
El mascarero, alegrones,
gaitero, quita pesares,
y el mesón, que pida pares
cuando le ofrecieren nones.
Mas, ¿cuál será Justina,
cuál su sciencia ,
que es de tantos enredos
quinta esencia?
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{Conseglio degl'ignoranti paragonato a diverse cose.} Dicesi che il consiglio che dà un ignorante è comparato all'oro, perché è l'oro cosa di tanto preggio, che non diminuisce la di lui stima il vedere che si ritrovi nel loto e nel fango; non altrimenti il conseglio (quantunque derivi dalla bocca d'un pazzo) è di gran valore e stima. E similmente paragonato il conseglio stolto al fiore che nasce dalle spine; al sole d'inverno; al cibo cavato dalla bocca del leone; alla preda levata dall'unghia d'ucello da rapina; all'inverno che co'l suo ghiaccio apporta utilità; al mangiare del porco, che si converte poscia in ottima sostanza; ed al palo co'l quale pestano il polpo, che nel pestare fa delicato il pesce. Così le parole d'un stolto, sebbene per uscire di tal bocca infastidiscono ed attediano, pure per esser conseglio sono d'utile e di profitto.
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Dicen que el consejo que da un necio es comparado al oro, porque es cosa de tanto precio, que no menoscaba su estima el hallarse entre lodo y cieno. Y asimismo el consejo, aunque se halle en la boca de un necio, es de gran valor y estima. Es también comparado el consejo que da un necio a flor que nace de abrojos, al sol de invierno, a la comida quitada de la boca de león, a la presa cogida a ave de rapiña, a invierno, que con lo que yela aprovecha, a la comida del puerco, que se vuelve en substancia regalada, al palo con que azotan el pulpo, que azotando aprovecha. Así, las palabras de un necio, aunque por ser de su boca enfadan y enojan, pero por ser consejo regalan y aprovechan.
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{Conseglio dato a caso echi assomigliato.} Il conseglio parimente ch'è dato a caso, viene comparato al sterco delle pecore, il quale è posto a caso, eppure apporta gran giovamento a' campi. Mi dirà alcuno, a ch'effetto hai tu detto ciò? L'ho detto, posciaché, giacché quel forsenato importuno mi lasciò tutta tribolata, mortificata, pesta e letamata, sarà buona cosa che converti in mio utile il conseglio ch'egli mi diede, dicendo che acciò il mio libro non fosse uomo senza capo, né una massa senza principio, narrassi la linea de' miei ascendenti. Per vita mia che lo voglio fare. affé che ho da esprimere una serie d'avi che vi farà non poco da ridere.
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También el consejo que se da acaso es comparado al estiércol de ovejas, que queda acaso y hace gran provecho a la heredad.
¿Dónde va San Geminiano con sus símiles? Dígolo, porque ya que aquel necio importuno me dejó espinada, mordida, apaleada y estercolada, será bueno aprovecharme del consejo que me dio, diciendo que para que mi libro no fuese hombre sin cabeza ni madeja sin cuenda, contase mi abolengo. ¡Por vida de mi gusto, que lo he de hacer! ¡A fe, que les he de dar un alegrón de abuelos con que ande la risa al galope!
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{Imperfezioni nelle quali facilmente inciampa chi descrive il proprio lignaggio.} Ma che faccio? Ho da scrivere istoria di lignaggio e lignaggio proprio? Chi crederà che non abbi a descrivere più mentite che lettere? Che se l'imaginarsi (ch'è poco men che a caso) non è diverso dal volere, che vi sarà che vogli farsi onorato (cosa tanto pretesa da ognuno) che non accomodi la propria scrittura co'l suo gusto, benché fosse necessario sminuire la verità, acciò che venga giusta? Una volta un certo Gusmano de' nobili autenticati con la propria autorità, cavalliero di don Alquitar e compagno di camerata d'un marito che m'ebbe, diceva: non vi è alcuno ch'abbi licenza di dipinger arme nella sua casa, che non vi ponga un castello ovvero un lione; e se gli oratori hanno licenza di dare il nome del capo agli piedi senza che se le possa dire che giuochino a punta e cullo, possono ancora gli vassali applicare a sé gli titoli reali, essendo noi tutti membri del re.
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Mas ¿qué hago? ¿Historia de linaje y linaje proprio he de escribir? ¿Quién creerá que no he de decir más mentiras que letras? Que si el pintar, que es poco más que acaso, es al tanto del querer, el hacerse uno honrado, que es cosa tan pretendida, ¿quién habrá que no lo ajuste con su gusto, aunque sea necesario desbastar la verdad para que venga al justo? Decía un Guzmán intruso, caballero de don al quitar, camarada de un marido que me tuvo:
-Nadie hay que tenga licencia para pintar armas en su casa, que no ponga un castillo y un león, que para esto basta ser castellano o leonés. Y si los oradores tienen licencia para dar el nombre de la cabeza a los pies, sin que se les pueda decir que juegan a punta con cabeza, también pueden los vasallos aplicar para sí los títulos reales, pues todos somos miembro de rey.
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{Istoria di un sarto ridicola, ma notabile.} A questo proposito dicesi che vi fu un sarto naturale della provincia di Picardia, il quale diventò ricco e si chiamò Pimentello e pose sopra la porta della sua casa un bizaro scudo di pietra ed in esso vi fece intagliare l'arma de' Pimentelli. {Fornace del fabbro simbolo della giustizia.} Fu tal fatto soffiato nell'orecchie della giustizia (e per tal cagione fu la fornace del fabbro simbolo della giustizia, perché l'una e l'altra si governano col soffiare) la quale chiamatolo al tribunale le comandò che o scancellasse l'arma pimentella o dichiararse il mezo con cui s'era armato cavaliero di tanta qualità e perch'egli s'arrogasse l'insegna cotanto venerabile de' Pimentelli, non avendo egli in ciò altro fondamento che l'aver avuta la pietra da far quell'arma dalla stessa minera dalla quale erano state cavate le colonne ch'erano avanti la porta di detti signori.
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Viene muy a cuento el de un sastre, natural de la provincia de Picardía, el cual vino a ser rico, y se llamó Pimentel, y puso en la portada de su casa un muy fanfarrón escudo de piedra y en él las armas de los Pimenteles. Tuvo soplo de esto la justicia que quizá fue la fragua símbolo de la justicia, porque la una y otra cosa se gobierna a soplos, y mandóle que, o borrase la pimentelada, o declarase la causa de haberse armado caballero tan de cal y canto y puesto las venerables veneras de los Pimenteles, no habiendo para ello otro fundamento que el haber sacado la piedra de la cantera de su rollo.
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A questa richiesta rispose il cavaliero sarto in tal maniera:
-Le ragioni, signor giudice, che m'hanno mosso a volere che ciò ch'è scritto, sia scritto, sono tre. La prima, perché il tagliapietra ve l'ha posto; la seconda, perché vi ho speso gli miei danari; la terza, perché comandai che fosse fatta per mia divozione e in memoria delle molte arme che già portai nel mio capello nell'andare e venire come pelegrino tre volte a san Giacomo di Galizia, ne' quali viaggi mi sono arricchito con limosine, in ringraziamento e riconoscimento delle quali ho dirizzato queste insegne: onde chi mi vorrà levar la mia divozione, non è lontano due dita dall'esser eretico.
Udita il giudice tal risposta, come quello che era cristiano timoroso, soggiunse:
-All'inquisizione? Cito, cito.
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Respondió el caballero sastre:
-Con cuán poco fundamento se ponen armas. Señor, las razones que me han movido a que lo escrito sea escrito son tres: la primera, que el cantero las puso; la segunda, porque me costó mi dinero; la tercera, que lo mandé hacer por mi devoción y en memoria de las muchas veneras que traje en mi sombrero, yendo y viniendo en romería a Santiago tres veces, en los cuales viajes me hice rico con limosnas , y en agradecimiento y reconocimiento pongo estas veneras. Y el que me quisiere quitar mi devoción no está dos dedos de hereje.
El juez, que era cristiano temeroso, respondió:
-¡A la Inquisición, chitón!
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Onde il sarto si partì avendo avuto il suo intento e così tutti pongono le armi che possono pagare e specialmente quelli che sono della mia provincia della Picardia; {Tutti si pongono le arme che possono pagare.} e se sono richiesti della ragione, sodisfanno con l'allegare una partita di banco e con dire che le costò il suo dinaro. Che farà poi di ciò che così poco costa, come è che uno scriva del suo lignaggio quello che già sognò? Le avverrà come quell'altro, che disse che la sua prosapia era discesa dalla casa de' re d'Aragona; e fu il fondamento di questa sua opinione, che alcuni de' suoi antepassati famigli di stalla della casa reale fuggendo per paura da' suoi padroni, si fecero callare in un cesto dalle muraglie al basso e questo fu il discendere da casa regia. Che sarà poi in questo tempo nel quale in materia di lignaggio vi sono tante opinioni, quanta è la confusione che vi si scorge? {Due famiglie che sole sono in tutto il mondo.} Egli è ben vero che vi sono stati di quelli che hanno detto che in Spagna ed insieme nel mondo tutto non vi sono altro che due famiglie e discendenze, l'una si chiama l'avere e l'altra il non avere.
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Y el sastre se salió con lo que quiso. Así que todos se salen con poner las armas que pueden pagar, en especial los que son de la mi provincia de Picardía. Y si los pedís razón, cumplen con un pie de banco y con que les costó su dinero. ¿Qué será lo que tan poco cuesta como escribir uno de su linaje lo que soñó? Como el otro, que dijo haber descendido su linaje de la casa de los reyes de Aragón, y fue porque algunos de sus antepasados, mozos de caballos de la Casa real, huyendo, de miedo de sus amos, se hicieron descolgar en unos cestos desde la muralla abajo, y esto fue descender de la Casa real.
Pues, ¿Qué en este tiempo, en el cual en materia de linajes hay tantas opiniones como mezclas? Verdad es que algún buen voto ha habido de que en España, y aun en todo el mundo, no hay sino solos dos linajes: el uno se llama tener, y el otro, no tener.
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Né mi spaventa il sapere che la cupidigia del dinaro sia tripaia e che facci de' sanguinacci di tutte le sorte di sangue per essere tutti d'un colore. {Causa della confusione delle discendenze.} E certo non s'abbiamo da stupire che d'una discendenza e consanguinità vi siano tante opinioni, posciaché entrate che siano quatro o cinque donne in una casa, ognuna di diverso sangue, per consequenza ne nasce un mescuglio simile a quello del grano decimale o d'un sanguinaccio ripieno, a chi basterà l'animo d'indovinare qual sia il grasso e quale il magro, quale il pignuolo, qual l'aglio e quale la senape? Sia benedetto quel tempo nel quale fabricavano la torre e sia per mille volte benedetto colui che acquistò il mondo senza solcar l'acque: poiché in quei tempi tutti erano Gusmani, tutti villani. Quindi gli scrittori che vogliono farsi sublimi, prendono il salto grande e ricorrono alla torre di Babel o all'Arca di Noè ed escono a vista dell'universo tanto gonfi come Ramiro Nugnez.
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Y no me espanto, que la codicia del dinero es mondonguera y hace morcillas de sangre de toda broza, por ser toda de un color. Y cierto que no es de espantar que haya tantas opiniones de un linaje, porque después que en una casa entran cuatro o cinco mujeres, cada cual con su suerte, con pan de diezmo o con morcilla rellena, ¿quién atinará cuál es lo gordo, cuál es lo magro, cuál es el piñón, o cuál es el ajo o calavera? Bien haya el tiempo que hacían la torre y el que alcanzó el mundo antes de ser pasado por agua, que en aquellos tiempos todos eran guzmanes y todos eran villanos. Y así, los escritores que se quieren engrandecer toman de atrás el salto, acógense a la torre de Babel o al arca de Noé y salen tan godos como Ramiro Núñez.
El buen pícaro halo de ser por herencia.
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{Mostra che ella non ha pensiero d'aggrandire la sua prosapia e ciò con l'applicazione di diversi esempi.} Né però il cavar l'arme e l'insegne dalla torre o dall'archivio di Noè, ha che fare con la scrittora, che s'intitola picara: essendoché per fondare il suo intento deve provare che la picareria è in lei per eredità, altrimenti si darebbe a conoscere per una picara da tre al soldo. E se alcuno forse pensasse che perché mi faccio fondatrice della picareria, abbi in animo d'innalzarmi di soverchio e d'essere assai stimata, pensiero ordinario di tutti gli fondatori di cose grandi, levisino pure da tal opinione, posciaché io vi sono più discosta che non è l'acqua dalla siccità.
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Empero, esto de sacar su piedra de la cantera de la torre o del archivo de Noé no se entiende con la escritora que se intitula Pícara, pues para fundar su intento, debe probar que la picardía es herencia; donde no, será pícara de tres al cuarto.
Y si alguno pensare que por el mismo caso que me hago fundadora de la picardía, se cree de mí que, así como todos los fundadores de casas grandes se preciaron de altísimos principios, así yo me he de hacer de a par de Deus, ¡no, no!
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{Romolo fondò Roma.} Non fundo io Roma, affinché di me si dica (come dissero gli Romani di Romolo, loro sanguinoso fondatore) che sia figlia di Marte, nata del costato d'Ilia, vergine incorrotta: poiché se Romolo fu di stirpe di dolor di costato, la fondatrice della picareria è di stirpe di dolor di quella pietra che va per le vie della vessica, ch'è camino reale. {Enea constituì la Republica latina.} Non voglio io constituire la Republica latina, come Enea, del quale finsero ch'era figlio de' dei, sebbene non si viddero tante cose quando all'uscir di Troia poco mancò che non s'arrostisse ed all'entrar in Italia, che non si lessasse; imperoché la picara è nata in bassa casa, come negleto stornello. {Platone.} Non dò principio io alla scuola di Platone, perché abbi da fingere (come di lui finsero gli platonici suoi discepoli) che sia nata da un'ombra e di una vergine: e però lo fecero figlio d'una vergine e d'un ombra. In quanto ch'era acuto, doveva esser figlio di qualche donzella attillata e suo padre doveva esser padre dell'ombra del tetto e perciò lo nominaro figlio dell'ombra. Non son io discesa dalla progenie del sogno, che possi nascere da un'ombra. {Budda. Celso. Aureoto. Cecloponto.} Non fondo io la scuola de' Gimnosofisti (come Budda) onde abbi a dire di me (come hanno mentito di lui, di Celso, di Aureoto e di Cecloponto) che fossero figliuoli di vergini incorrotte, come se il partorire fosse un vomitare od un stranutare. {Colombe e loro favoloso onore.} No, no, ch'io non sono così bestiale, né tanto pazza. Che utile ne cavarono le colombe dall'essere onorate dagli poeti con dire che sono avole di Enea e madri, o figliuole di Venere? Forse perciò le ha più rispetto il spiedo con cui le ispiedano o 'l fuoco con cui le arrostiscono? Che serve dunque alla povera picara il farsi marchesa del Guasto se subito s'ha da vedere che sono marchesa di Trabisonda e della Pidocchieria e contessa de' Cingari.
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No fundo yo Roma, para decir de mí, como dijeron los romanos de Rémulo, su sanguinolento fundador, que soy hija de Marte, nacida por el costado de Ilia, virgen incorrupta; que si Rómulo fue de casta de dolor de costado, la fundadora de la picardía es de casta de dolor de piedra, que acude a las vías de la vejiga, que es camino real. No quiero yo fundar la replública latina, como Eneas, de quien fingieron ser hijo de los dioses, aunque no se le lució, cuando, al salir de Troya, se aperdigó para asado, y, al entrar en Italia, para cocido. Que la pícara nació de las tejas abajo, como tordo. No fundo la escuela de Platón para fingir, como fingieron de él sus discípulos los platoncillos, que nací de una sombra y de la intacta virgen Perictión. Hijo le hicieron de virgen y de sombra. Era agudo. Debía de ser hijo de alguna doncella relamida, y su padre debía de ser de a sombra de tejado, y, por eso, cátale hijo de como Budda, para decir de mí, como mintieron dél, y de Celso, y de Aureoto y Cecloponto, que fueron hijos de vírgines sombra. No soy de casta de sueño, que nazco a la sombra. No fundo yo la escuela de los gimnosofistas, incorruptas, como si el parir fuera rebueldo o estornudo. Ni soy tan hereja ni tan necia.
Pregunto: ¿de qué les sirvió a las palomas el honrarlas los poetas con decir que son abuelas de Eneas y madres o hijas de Venus? ¿Por ventura, por eso, túvoles más respecto el pan en que las empanan o el asador en que las asan? Pues ¿de qué le sirve a la pícara pobre hacerse marquesa del Gasto, si luego han de ver que soy marquesa de Trapisonda y de la Piojera y condesa de gitanos?
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Confesso veramente che questo è un tempo nel quale il calzolaio (perché di qualche qualità) si chiama de' Zapata ed il pasticciero, perché vende cose grasse, de' Grassi. Quegli ch'è già diventato ricco, degli Enriquez e quel ch'è più ricco, de' Manriquez. Il ladro che seppe governarsi con quello che rubbò, degli Hurtadi. chi acquistò facoltà con inganni e mentite, de' Mendoza. Il sarto, che col rubbar ghironi divenne infedel marchese del Panno, de' Gironi. Chi eredita in abbondanza, degli Herrera. Il fortunato acquistatore di pecore e capre de' Cabrera. Il vaccaio ricco di capi irragionevoli e povero del ragionevole, capo di Vacca. Il moro facoltoso, de' Mori. Chi stampa monete, degli Acugna e chi gode dinari, de' Guzmani. Orsù lasciamola andare come va, con la buona ventura, che alla fine il soldo e l'oro, merita questo e molto più. Ma l'illustrissima picareria non va per questa strada, perché ciò è un volere ingualdrapare e coprire la verità.
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Yo confieso que este es un tiempo en que el zapatero, porque tiene calidad, se llama Zapata, y el pastelero gordo, Godo; el que enriqueció, Enríquez, y el que es más rico, Manrique; el ladrón a quien le lució lo que hurtó, Hurtado; el que adquirió hacienda con trampas y mentiras, Mendoza; el sastre, que a puro hurtar girones fue marqués de paño infiel, Girón; el herrador aparroquiado, Herrera; el próspero ganadero de ovejas y cabras, Cabrera; el vaquero, rico de cabezas irracionales y pobre de la racional, Cabeza de Vaca; y el caudaloso morisco, Mora; y el que acuña más moneda, Acuña; quien goza dinero, Guzmán. Todo esto, y más que yo me sé, pasa hoy día, pero norabuena pase, que esto y mucho más merece el dinero. Pero la ilustrísima picardía no va por esa derrota, porque eso es querer engualdrapar las verdades.
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Allegramente dunque Giustina, giacché non v'è chi vogli vedervi nascere monda ed attillata, ma ben chi desidera di mirarvi con le radici e con la terra, acciò dovunque vi pianteranno diate abbondante frutto, esponete la vostra prosapia e veggasi che siete picara di sette cote e non come altri, {Picari falsi quali siano.} che sono picari in maniera che mi fanno stomacare ogni volta che a loro penso; i quali ad un poco di strepito o d'armi o di campane o di tromba lasciano la loro picaresca professione e diventano vilmente fachini: ovvero una raza di gente che non trovando a chi servire diventano picari e posti in tale ufficio vivono in esso sforzatamente stando sempre melanconici contro ogni buon ordine della picareria. {Picari non devono star melanconici.} Io dimostrerò che sono picara infino da bel principio, sono picara approvata.
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Ea, Justina, ya que no quieren veros nacer monda y redonda, sino que vais con raíces y todo, para que adonde quiera que os planten deis fruto, decid vuestra prosapia; vean que sois pícara de ocho costados, y no como otros, que son pícaros de quién te me enojó Isabel, que al menor repiquete de broquel, se meten a ganapanes. Una gente que en no hallando a quien servir, cátale pícaro, y, puesto en el oficio , vive forzado y anda triste contra todo orden de picardía. Yo mostraré cómo soy pícara desde labinición, como dicen los de las gallaruzas, soy pícara de a macha martillo.
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Disse una volta un lavoratore di campi di quelli del buon tempo a mio padre il signor Diez:
-Qui fra noialtri lavoratori sogliamo dire che un mulo per esser buon mulo deve esser ben immulato, il cavalo ben incavalato, l'asino ben inasenato ed il lavoratore per esser buon lavoratore ben complessionato. Al che subito soggiunse mio padre e disse:
-E l'alloggiatore ben alloggiato.
-E qui Giustina entra anch'ella e dice:
-E la picara ben impicarata.
Laonde possono star sicuri ch'io non cuoprirò, né ammanterò cosa che s'aspetti alla nostra picareria.
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Dijo un labrador de Campos, de los del buen tiempo, a mi padre:
-Señor Díez, acá, entre los labradores, tenemos por nosotros, que el macho, para ser buen macho, ha de ser bien amachado , el caballo bien acaballado, el burro bien aburrado y el labrador, para ser buen labrador, bien alabradorado.
Aquí entró mi padre y dijo:
-Y el mesonero bien amesonerado.
Aquí entra Justina, y dice:
-Y la pícara bien apicarada.
Por lo cual no enmantaré cosa que a nuestra picardía pertenezca.
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{Padre di giustina dove nascesse.} Nacque mio padre in una villa chiamata Castello di Luna nel contado di Luna e mia madre era naturale di Zea e se non sapete dove sia Zea, io ve lo dirò. {Zea dove sia e sua descrizione.} Zea è naturalmente situata vicino a Sahagun, il quale è un luogo in cui si ritrova una segnalatissima botte, la quale (come quella che quasi sempre sta vota) s'è toccata, fa strepito spaventevole e dicono ch'al possessore di lei (per potersene servire per campana) è pagato un determinato ordinario tributo. Questa almeno dall'anno del catarro mai fu empita di cosa liquida, ma solo di formento e di segala.
Quell'anno dall'abbondanza che nacqui io, fu empita di mosto e ve ne capì tanto in essa, che al furor del vino un molino macinò molti giorni. Bravo spettacolo che sarebbe stato vedere uscir sangue da quella mirabile balena ferita per le mani di alcun inumano distruggitore del liquor di Bacco! E se non conoscono neanco Zea per la schena di questa dama, io gliela dipingerò naturale appunto, come ella sta.
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Nació mi padre en un pueblo que llaman Castillo de Luna, en el condado de Luna, y mi madre era natural de Cea. Y si no saben dónde es Cea, yo se lo diré: es Cea junto a Sahagún, es Sahagún un pueblo donde reside una reverendísima cuba, la cual, como casi siempre está tan vacía como hueca, da en entonada, y dicen que la deben trigo y centeno, el cual se le paga siempre. A lo menos, después acá que pasó el año del muermo, digo, del catarro, nunca la hincheron de líquido, sino de trigo y centeno. Aquel año de la moquera se hinchó de mosto, y cupo tanto en ella, que molió un molino con él. ¡Bravo espectáculo! ¡Qué sería ver salir sangre de aquella hermosa ballena, herida por las manos de algún inhumano modorro de ropa parda! Y si no conocen a Cea por la cercanía de esta dama, yo se le pintaré.
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Zea è una villa che sta in due terzi, come l'oglio delle sardelle. Altri dicono che pare appunto un paio di bisaccie, essendoché al principio e fine della villa vi sono molte case alte e nel mezo vi è un ponte che serve per fascia, con la quale una bisaccia sta legata con l'altra. Se le donne di quel luogo riuscissero intagliate e con le saccoccie su 'l volto, avrebbono almeno buona scusa per nascere in villa, che pare fatta a similitudine di bisaccie.
Zea finalmente è una villa piana come la palma, non già quella della mano, ma di quelle che producono datoli. Di qui caverai cristiano lettore (e se ben fossi moro comprenderesti lo stesso) ch'essendo mio padre naturale del castello e contado di Luna, può dire la picara Giustina che da parte di padre è lunatica a costo del mio capo ed essendo mia madre da Zea, posso affermare che da parte di madre sono pitocca, ch'è 'l medesimo che zeatica, a costo delle mie coscie. Ma per non guastare l'ordine di una generazione tanto importante dirò prima de' miei avoli paterni e materni e subito poi parlerò de' miei genitori.
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Es Cea un pueblo que está en dos tercios, como lío de sardina. Otros dicen que parece puramente alforjuelas, en razón de que al principio y al fin del pueblo están muchas casas apiñadas y en medio está una puente, que es la faja con que se traba el alforjuela. A lo menos, si las mujeres de aquel pueblo diesen en ser mal entalladas y alforjadas, excusa ternían, por nacer en una villa que parece molde de alforjas. Finalmente, es Cea una villa llana como la palma, no de la mano, sino de las que llevan dátiles. De aquí colegirás, lector cristiano, y aunque seas moro colegirás lo mismo, que siendo mi padre natural del Castillo y condado de Luna, puede decir la pícara Justina que de parte de padre es lunática, a pesar de su colodrillo, y siendo de Cea mi madre, podré decir que de parte de madre soy ceática, a pesar de mis caderas.
Mas por no torcer el orden de una generación tan importante, diré primero de mis abuelos machunos y hembrunos y luego diré de mis padres.
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{Antenati di Giustina furono ciancieri.} Questo mi fa ben stupire, che mio padre non mi chiamasse la stornella o la papagalla, posciaché tutti gli miei antenati ebbero sempre offici ne' quali non riuscirono scilinguati, come neanco le bisognava; anzi furono l'idea delle ciancie: pure credo che m'appellarono Giustina, perché dovevo mantener dritta la bilancia della picareria e fui detta Diez, essendoché sono la decima di tutti gli miei antepassati, quanto maggiormente la quinta.
{L'avo suo paterno fu cialdonero.} Fu mio padre figliuolo d'un cialdoniero, il quale in carte da giuocare, in cesti ed in guadagni fatti con bregantini corsari aveva più di cinquanta scudi d'entrata. Egli fu quello che inventò il far portar le carte in saccoccia a' servitori e perciò lo chiamavano per sopranome quel delle carte.
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Ello, yo no sé por qué mi padre no me llamó la torda o la papagaya, pues mis padres todos tuvieron oficios que no eran nada deslenguados, antes eran el crisol de la parla. Pero llamáronme Justina porque yo había de mantener la justa de la picardía, y Díez, porque soy la décima esencia de todos ellos, cuanto y más la quinta.
Fue mi padre hijo de un suplicacionero, el cual, en barajas y cestos y gastos de bergantines cosarios traía más de cincuenta escudos en trato. Él fue el que inventó traer los criados barajas, y por eso le llamaban, por mal nombre, el de Barajas. Él fue el que inventó el echar la buena barba y compuso el terlincampuz de tabla a tabla.
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Nel suo tempo quei ch'ora si chiamano cialdoni, si nomavano confortini, perché sotto di ciascuno cialdone ve n'andavano molti altri che formavano un corpo non molto sottile, né molto grosso, là dove quei d'adesso con un solo cialdone si compongono, il quale è spiegato e perch'è in forma di barchetto in spagnuolo sono detti barquilos. Tutto ciò a mio parere è sufficientemente dichiarato.
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En su tiempo, los que ahora se llaman barquillos, se llamaban suplicaciones, porque debajo de cada oblea iban otras muchas que hacían una manera de doblez, mas las de ahora, como no tienen doblez debajo, sino una oblea desplegada en forma de barco, llámanse barquillos. Es vergüenza, todo está sofisticado.
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{Inganni del cialdoniero quali.} Questo mio avolo inviava gli suoi ministri ed agenti con licenza generale, che in campo aperto ed a corpo a corpo aspettassero ogni giuocatore di primiera, ma non d'altro gioco, atteso che carte conosciute (quali erano quelle ch'ei dava agli suoi) per niun altro giuoco vagliono e sono buone che per questo. Ne' punti delle carte egli aveva cifre notabili e buoni discepoli di tali cifre.
{Sua morte come seguisse.} Morì in Barcelona alla lingua dell'acqua e con la sua lingua o almeno per la sua lingua, trovò da contendere con un sgherro, il quale lo gittò giù d'un ponte: e bench'egli avanti inginocchiato le porgesse supplichevoli preghiere e le chiedesse perdono, non s'acquietò l'adirato omicida, ma volle far di lui un cialdone nell'acqua, dove il meschino s'affogò.
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Este mi abuelo enviaba todos sus ministros y agentes con general licencia, para que, en campo raso y cuerpo a cuerpo, aguardasen a todo jugador de primera y quínolas, mas no de otro juego, atento a que cartas conocidas, cuales eran las que daba él a los suyos, para ningún otro juego valen lo que para éstos. En los puntos de los naipes tenía notables cifras y había buenos discípulos de cifra. Por oírle echar una buena barba y repicar un terlincampuz se podía ir tres leguas a verle uno, aunque fuera ciego. Murió en Barcelona, a la lengua del agua, y con su lengua, a lo menos, por su lengua, hubo palabras con un rufo, el cual le echó de un traspontín abajo, y aunque puesto de rodillas le hizo suplicaciones, el rufo le hizo barquillo en el agua.
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Non era molto cattivo officio per una spia doppia o per un inferno di milza: mio padre però no s'applicò a tal mestiero perch'era panciuto e grave; onde per tal cagione se ne stava in casa di suo padre cucendo berette ed acconciando canestri per gli bergantini che andavano e venivano dal solcare il mare austriaco.
{Il bisavo di Giustina fu canta in banco e sue qualitadi.} Mio bisavo fu canta in banco in Siviglia, di que' che hanno quei bambocci e che gli fanno parlare, i quali erano gli più ben vestiti ed accomodati che giamai in quella città si vedessero. Era picciolo di statura e non più longo d'un mezo braccio, onde da lui a' suoi bambocci (come sono quelli de' Ceretani) v'era sola differenza il parlare o con la bocca d'altri o con la propria. Nel discorrere e nel praticare era cosa di stupore il sentirlo. Aveva una lingua suonante, come quella d'un stornello ed una bocca così grande che alcune volte pensavano che dovesse rivoltarsi tutto fuori per essa. Porgeva tanto gusto nel far le comedie co' suoi bambocci, che per udirlo diventavano pazze le donne che nella piazza vendevano frutta, castagne e tossico da sorici, senza lasciar in guardia delle loro botteghe altro che o 'l cappello o 'l scaldaletto. Stuffo finalmente e sazio di tal mestiero (come quello che le pareva troppo noto) si diede all'accompagnarsi con femine talmente che doppo averle mangiato gli dinari, gli vestiti, gli muli, gli bambocci ed il castello, le mangiarono anco la salute e la vita e fattolo un bamboccio lo fecero capitare in un ospitale.
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No era muy malo este oficio para una espía doble o un enfermo de bazo, pero mi padre no se aplicó a él, porque era barrigudo y pesado, y así, de ordinario, se estaba recogido en casa de su padre, cosiendo monteras y aderezando banastas para los bergantines yentes y vinientes que sulcaban el asturiano seno.
Mi bisabuelo tuvo títeres en Sevilla, los más bien vestidos y acomodados de retablo que jamás entraron en aquel pueblo. Era pequeño, no mayor que del codo a la mano, que dél a sus títeres sólo había diferencia de hablar por cerbatana o sin ella. Lo que es decir la arenga o plática era cosa del otro jueves. Una lengua tenía arpada como tordo, una boca grande, que algunas veces pensaban que había de voltear por la boca. Daba tanto gusto el verle hacer la arenga titerera , que por oírle se iban desvalidas tras él fruteras, castañeras y turroneras, sin dejar en guarda de su tienda más que el sombrero o calentador. ¡Malogrado cuitado!, que, como parecía gurrión o pardal, dio en aparearse y agarrarse tanto a hembras, que después de haberle comido los dineros, vestidos, mulos, títeres y retablo, le comieron la salud y vida y lo dejaron hecho títere en un hospital.
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{Sua morte pazza.} Quando poscia venne all'estremo di sua vita e volle morire, diede in frenetico e un giorno le venne umore d'essere un toro di quei ch'ei già adoperava co' suoi bambocci e d'averla con una croce di pietra, ch'era nel cortile dell'ospitale; onde fatti alcuni rivoltoli nella sua camiscia e in un'altra ch'ivi trovò ch'era della ospitaliera andò ad investire col capo nella croce di pietra dicendo:
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Cuando quiso tomar y, morirse, dio en frenético, y desenfrenóse tanto, que un día se le antojó que era toro de títeres y que las había con una cruz de piedra que había en el zaguán del hospital, y después de hechas algunas suertes en su camisa y en otra de la hospitalera, embistió con la cruz de piedra, diciendo:
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-Guardati, che t'infilzo. E tale fu la percossa e così veemente che restò ivi al piè della pietra. L'ospitaliera, ch'era sempliciotta, vedendolo in tal maniera morire, non puote tratenersi che non dicesse:
-Oh sia tu benedetto il mio figliuolo. Ahi com'è morto al piè della croce, parlando anco con essa.
Questo nostro avolo ci lasciò un fastidio e un impaccio ed è che alcuni guidoni per danneggiare noi suoi successori ci dicono che nostro avo morì sulle forche: cavando credo io questa maledicenza dal sapere che gli antichi chiamavano croc la forca.
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-¡Apera, que te aqueno!
Y embiste con mi cruz tan fuertemente, que se quedó allí al pie de la letra.
La hospitalera era simple y bonaza, y viéndole morir así, decía:
-¡Ay, el mi bendito, al pie de la cruz murió hablando con ella!
Este abuelo nos dejó un pesar, y es que algunos bellacos, por hacer mal a sus sucesores, nos dicen que nuestro abuelo se mató en la cruz.
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{Il terzo avolo fu baro da carte.} Il mio terzo avolo da parte di padre, di buona memoria, fu il primo che portasse in Spagna le marriolerie e gl'inganni ne' giuochi delle carte. S'accasò con una saltatrice e gran maestra di giuochi di mano, che attendeva quello che prometteva: la quale (sebbene morì di più di cinquanta anni, doppo esser stata un anno tisica) morì volando; onde suo marito non volle prender altra moglie, per non veder a volar altra consorte. Guadagnò questi tanti dinari co 'l suo mestiero, che uomini molto onorati e tirati le cavavano il cappello. E ciò è tanto la verità, che un uomo tanto onorato che le sopravanzava un palmo di onore sopra la testa e tanto tirato che morì sulla forca, un giorno levò il capello a questo mio avolo in maniera che mancò poco che non le levasse la vita in luogo del capello.
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Mi tercer abuelo de parte de padre alcanzó buen siglo; fue de los primeros que trajeron el masicoral y tropelías a España. Casó con una volteadora, gran oficiala de todas vueltas y larga de tarea, la cual, con morir de más de cincuenta años, después un año tísica, murió volando. Su marido no quiso casarse más por no ver volar más mujeres. Ganó tanto dinero al oficio, que hombres muy honrados y muy estirados le quitaban el sombrero; y es esto tanta verdad, que un hombre, tan honrado que le sobraba un palmo de honra sobre la cabeza, y tan estirado que murió en la horca, un día quitó a mi tartatarabuelo el sombrero, de tal modo que por pocas le quitarala vida a vueltas del sombrero.
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Il caso fu che stava una volta mio avolo facendo certo giuoco, chiamato li nuove passaggi e per galanteria (essendo egli amico di dar moti) disse, come fanno gli cingari:
-Guarda la borsa.
E nello stesso istante mise la mano in una sua tasca. L'udì quell'uomo (ch'era onorato per parte di sua moglie) e credendo che da dovero andasse a caccia di borse, diede un pugno al mio giuocatore nella camera di puppa, co 'l quale le gettò fuori due denti mascellari, che soli gli erano avvanzati di resto nel giuoco delle gengive e con l'istesso colpo le mandò a terra il capello con la metà delli suoi giuochi.
Era veramente sfortunato nelle contese, posciaché poco avanti in una questione le caderono tutti gli denti: ed il caso fu che per dire un'altra grazia o bel moto, le successe un'altra disgrazia, nella quale un certo Roldanetto le gettò nella faccia un pugno di dita e benché potessero dare in altra parte, nondimeno per sua disgrazia le diedero ne' denti e fu tale la percossa, che le gengive restarono vacanti.
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Fue el cuento que mi terterabuelo estaba un día haciendo una tropella llamada los nueve pasajes de embudón, y por donaire, que era amigo de decirlos, dijo a fuer de gitano:
-¡Garda la bulza!
Y armó cierta mamona a una faltriquera.
Oyólo el hombre, que era honrado por parte de su mujer, y creyendo que de veras había montería de bolsas, dio un torniscón a mi tropelista en la cámara de popa, con que le derribó solas dos muelas que le habían quedado de resto en el juego de las encías, y, de recudida, el sombrero que tenía en la cabeza y, dentro dél, la mitad del oficio. Era desgraciado en riñas, que de ahí a poco en una se le cayeron todos los dientes; y fue el caso que, por decir otra gracia, le sucedió otra desgracia en que a cierto roldanillo ratero se le deslizó un puño de dedos y, como habían de dar en otra parte, le dio en los dientes y quedaron vacantes las encías.
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Da queste sfortune combattuto il povero giuocatore (non avendo neanco comodità di parlar fra denti) vedendo che non potevano le genti intendere pur una minima parola de' suoi ragionamenti, come se fossero arabichi, si risolse d'andare in campagna di Guadalupe ad abitare in certa casa che ivi avea, dove attendeva a conciar fichi passi. Avvenne un giorno che il sole di Guadalupe avendolo veduto sopra un ficcaio ritondetto, tutto crespo e nero, pensò che fosse un ficco primaticcio, onde sforzò tanto il suo calore, che lo fece passare da questa all'altra vita. Tre giorni dopo morto l'andò a ritrovare il sole nel ficcaio, dolendosi seco della sua disgrazia ed i stornelli anch'essi gli andavano all'intorno gorgheggiando; mercé che non ebbe altri parenti più stretti che le sue essequie celebrassero.
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El pobre tropelista, como aun para hablar entre dientes no tenía resto, viendo que no le podían entender palabra de las arengas, más que si las tropelías fueran arábigas, se fue, de corrido, a una granja de Guadalupe, donde entendía en pasar higo, y el sol de Guadalupe, como le vio un día en una higuera, redondico, arrugado y negro, pensó que era higo pollino y pasóle desta vida a la otra. Tres días después de muerto le tuvo el sol en la higuera, holgándose con él, y los tordos gorjeando al redor , que no tuvo otros parientes más llegados que celebrasen sus exequias.
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Degli altri avoli da parte di padre altro non so, se non che stavano più in là del monte Tavro e che uno si chiamò Tavroda: quindi se in questo catalogo non si ritroveranno, potransi vedere in quello che compose Cirino, essendo che essi e le alabarde sono una cosa stessa. Gli parenti per via di madre sono cristiani, tanto conosciuti che non v'è fanciullo per picciolo che sia, che non s'arricordi del tempo che si fermarono in Spagna per l'amore che posero alla terra e delle dimostrazioni che diedero di cristiani e con che grazia rispondevano al curato in quanto gli dimandava. Presto presto gli averai fra le mani. Or vedi qui (benigno lettore) il linaggio cianciero, dal quale nacqui io Giustina cianciatrice e sappi che in ciò ho non poco avvantaggio sopra gli miei avoli, poiché essi parlavano quando l'officio loro lo ricercava, laddove io faccio che gli offici muti diventino anch'essi ciancieri.
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De los otros abuelos de parte de padre, no sé otra cosa más de que eran un poco más allá del monte Tabor, y uno se llamó Taborda. Y así, si no se hallaren en este catálogo, hallarse han en el que hizo el presidente Cirino, que ellos y los chuzones están en una misma hoja.
Los parientes de parte de madre son cristianos más conocidos, que no hay niño que no se acuerde de cuando se quedaron en España por amor que tomaron a la tierra y las muestras que dieron de cristianos, y con qué gracia respondían al cura a cuanto les preguntaba. Luego los besarás las manos.
Ves aquí el abolengo parlón de quien nació Justina parlona. Sólo les hago ventaja a mis abuelos, que ellos parlaban cuando el oficio lo pedía, pero yo a los oficios mudos hago parleros.
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Non vi è perdita, né libertà, il cui principio e fomento non derivi dal sovverchio parlare.
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No hay perdición ni libertad cuyo principio y fomento no sea la demasiada parlería.
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DE' BISAVOLI MATERNI FESTOSI
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Número segundo Del abolengo festivo
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Glosa
Nace y vive y trota al son
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Siempre engendra un bailador
el padre tamboritero.
Y porque estos aranceles
no tuviesen excepción,
pero siempre con un fuero:
que si acaso da en señor,
se torna siempre a pandero.
Justina (que en conclusión,
es hija de cascabeles)
nace y vive y trota al son.
Descrive Giustina la genenalogia de' suoi bisavoli materni; e mostra ch'ella doveva esser amica del buon tempo per esser discesa da tal sangue. Num. II.
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Glosa
Nace y vive y trota al son.
Siempre engendra un bailador
El padre tamboritero ,
Pero siempre con un fuero;
Que si acaso da en señor,
Se torna siempre a pandero.
Y porque estos aranceles
No tuviesen excepción,
Justina, que en conclusión
Es hija de cascabeles,
Nace y vive y trota al son.
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{Le figlie ereditano tutte le qualità de' loro antenati.} Tengo per cosa certissima, che noialtri figliuoli non solo ereditiamo da' nostri padri gli mancamenti originali e gli beni naturali, ma siano o buoni o cattivi gli apprendiamo, sebbene non fossero naturali, specialmente noialtre femine; posciaché il giorno che ci maritiamo, mettiamo la casa e 'l giorno che nasciamo, {Eredità naturali delle donne.} il corpo d'Eva, da cui ereditiamo l'esser golose ed il dire che ben sapiamo quello che solo proviamo poi con nostro sommo disgusto, il parlar volontieri, benché con serpenti, pur ch'abbino faccia d'uomo e parlino di cose grasse; il comperare un picciolo gusto, quantunque costasse l'onore d'un linaggio; il poner a rischio un uomo per una bagatella; il dar la colpa al diavolo di ciò in che pecca la carne; e finalmente ereditiamo il comprar caro e vendere a buon mercato.
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Tengo por averiguada cosa que los hijos no sólo heredamos de nuestros padres los malos originales y los bienes naturales, pero malo y bueno lo barremos, aunque no sea natural, especialmente las hijas, que el día que nos casan barremos la casa, y el día que nacemos, del cuerpo de Eva heredamos las mujeres ser gulosas y decir que sabe bien lo que sólo probamos con el antojo; parlar de gana, aunque sea con serpientes, como quiera que tengan cara y hablen gordo; comprar un pequeño gusto, aunque cueste la honra de un linaje; poner a riesgo un hombre por un juguete; echar la culpa al diablo de lo que peca la carne, y, finalmente, heredamos comprar caro y vender barato.
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Né mi si dica che questi mali non si ereditano, poiché dal solo uso frequente si fanno connaturali e perciò poi si ereditano come naturali. Ma credi pure ch'ella non è così, anzi tieni per fermo che del vecchio e del nuovo, del naturale e dell'accessorio, sono fatti eredi gli figliuoli.
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Y no me digas que estos males se heredan, porque de puro usados se hacen connaturales, y por eso se heredan como naturales. Cree que no es ansí, sino que viejo y nuevo, natural y accesorio, todo lo heredan los hijos.
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{Leoncio medico fece suo figliuoli con le fattezze ch'ei volle e come.} Leoncio medico famoso diede le fattezze ed i colori che volle a' suoi figliuoli solo con mirare attentamente una bella e vezzosa imagine di Cupido e di Venere poco prima del conflitto maritale.
Le donne gravide imprimono ne' loro figliuoli il segno d'un fiore, se con intensione d'affetto l'odorano.
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Leonción, médico famoso, pintó los hijos como quiso, sólo con mirar atentamente una hermosa imagen de Venus y Cupido un poco antes de el conflicto maridable. Las preñadas imprimen en los hijos la señal de una flor, si la huelen con intensión.
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Io ho letto ch'è cosa molto naturale che se le pecore poco avanti del concepire mirano, con intensione dell'estimativa, bacchette meze scorzate, nasceranno gli agnelli macchiati. Ma delle cose razionali si ritrovano essempi più notori.
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Yo he leído que es cosa muy natural que, si las ovejas poco antes de concebir miran con intensión varas descortezadas, saldrán los corderos manchados. Pero en las cosas racionales hay más notorios ejemplos:
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{Un imperatore era inclinato al furto: perché.} Una balia, che del rubare si dilettava allevò col suo latte un imperatore, il quale riuscì tanto inclinato al furto, che per sodisfare alla sua inclinazione rubava; ma per rimediare al danno ch'ei faceva, mandò un publico bando, nel qual ordinava che quando si ritrovasse mancare alcuna cosa mobile a qualche corteggiano, la prima diligenza che facesse giustizia, fosse in cercarla nel suo imperial palaggio; e di ciò fu pur cagione il latte.
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una ama ladrona crió con su leche a un emperador, y salió tan inclinado a hurtar, que por satisfacer su inclinación hurtaba; pero, para remediar este daño, pregonó el emperador que cuando, se hallase faltar alguna hacienda mueble a algún cortesano, la primera diligencia que hiciese la justicia fuese buscarla en su imperial palacio. Nise, mamólo en la leche.
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Dove vai sorella Giustina carica di prologhi burleschi? Andavo (fratello lettore) ingegnandomi di persuaderti che non ti meravigli se nel discorso della mia istoria mi scorgerai non solo ballatrice, per l'ereditade che hai veduto nel numero passato, ma di più ancora pazza saltatrice, giuocatrice, sonatrice di pive e di cornamuse, perché (come vedrai nel presente numero) questo ancora è eredità di mia madre.
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¿Adónde vas, hermana Justina, cargada de prólogos de bulas? ¡Ay, hermano lector! Iba a persuadirte que no te admires si en el discurso de mi historia me vieres, no sólo parlona, en cumplimiento de la herencia que viste en el número pasado, pero loca saltadera, brincadera, bailadera, gaitera, porque, como verás en el número presente, es también herencia de madre.
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{Qualitadi ereditarie di Giustina.} Se troverai nel discorso di questa istoria ch'io sono buona compagna e che prima mi mancherà il spirito, che una narrazione favolosa, non ti scandelizare, perché ho avuto un mio avo barbiero; se vedrai da questo mio libro ch'io sono giovanetta allegra e della terra e che so dissimulare e chiudere il riso fra i denti ed il cuore so nasconderlo ne' fianchi e che son saltatrice publica e palla da vento e che mangio la cireggia e per non perder tempo giuoco con l'osso, non ti sgomentare, poiché hai da sapere ch'io ho avuto un avolo suonatore di tamburro, che non aveva membro ozioso.
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Hallarás en el discurso desta historia que soy cofrada de la ventosilla, que antes me faltará el huelgo que un cuento. No te escandalice, que tengo abuelo barbero. Colegirás de mi leyenda que soy moza alegre y de la tierra, que me retoza la risa en los dientes y el corazón en los hijares, y que soy moza de las de castañeta y aires bola, que como la guinda y, por no perder tiempo, apunto a la alilla. No te espantes, que tuve abuelo tamboritero, a quien no le holgaba miembro.
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Se mi sentirai molte volte toccare il zuffolo, non ti paia cosa nuova, essendoché ho avuto un avolo flautista e pare ch'io sia nata col flauto nel corpo, tanto di esso godo. Se finalmente ti si faranno avanti gli occhi imbrogli, abiti, stratagemmi, dissimulazioni e finzioni varie, non ti spaventare, perché son nipote d'un mascheraio e (come ho detto de' padri e madri e nutrici, dico di quelle che ci danno il latte) succhiamo insieme con il sangue gli umori e li costumi, come se fossimo spongie de' nostri ascendenti.
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Verásme echar muchas veces por lo flautado; no se te haga nuevo, que tuve abuelo flautista, y parece nací con la flauta inserta en el cuerpo, según gusto della. Verás, finalmente, varios enredos, trajes, figuras, estratagemas, disimulos y solapos. No te espantes, que soy nieta de un mascarero y, como tengo dicho, de los padres, madres y lechonas, digo de las que nos dan leche, chupamos, a vueltas de la sangre, los humores y costumbres, como si fuéramos los hijos esponjas de nuestros ascendientes.
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Or venga in luce la mia discendenza materna, che se m'astengo dall'intitolarla pazza, non faccio poco; e quando gl'interessati pensassero che andassi fuori di carreggiata, dicanomi che le imbratto il mestiero, come disse il figlio del calzolaio, {Detto ridicolo del figlio di un calzolagio.} allora che (essendo egli andato a portar certa imbasciata a suo padre, ch'era in casa) un passaggiero s'imbrattò una scarpa; il che veduto dal garzoncello, ch'era venuto abbasso, cominciò a gridare ad alta voce dicendo: ah padre mio, padre mio, accorrete padre mio, poiché ci hanno inlordato il mestiero. Lascino il pensiero a chi s'infanga.
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Vaya de abolengo festivo, que harto hago no le intitular el loco. Y sí hiciera, si no fuera porque no me dijeran que les ensucio el oficio, como dijo el hijo del zapatero, cuando, mientras fue a su padre con un recado, un pasajero se ensució en la esportilla; tornó abajo el muchacho, y hallando el mal recado comenzó a dar voces, diciendo:
-¡Padre, que nos han ensuciado el oficio, aquí del rey y del papa!
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{L'avo di Giustina per parte di madre fu barbiero, sue qualità.} Fu dunque il padre di mia madre mio avolo ed era barbiero, il quale in sole figure di scimie, gatti morti, arme da sepolture ed epitaffi di monumenti dipinti tutti in carta aveva speso più di sei donzene di reali per rendere con essi adorna la sua bottega e sebbene in casa sua non vi erano fornimenti, aveva però molte casse vuote; anzi non vi era cosa in casa che non fosse vuota, ma in particolare la sua borsa, la quale sempre pareva borsa disperata. Già mai tosò alcuno che non le dicesse qualche novella. Toccava qualche volta una chitarra per intermedio. Alle volte per accomodare i crini a qualche polledro lasciava andar via dalla sua bottega quei che si volevano acconciar la barba. Moriva per far comedie e per esse morì, posciaché un giorno in Malaga uscendo a rappresentare certa sua parte cadè un pezzo d'un tetto, che lo infranse tutto.
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Fue, pues, el padre de mi madre, mi abuelo, y era barbero, el cual, de solas figuras de monas, gatos muertos, armas de túmulo y retazos de monumentos, tenía empleados en su tienda más de seis docenas de reales; y aunque en casa no había seso, había muchas bacías, y aun no había cosa en casa que no lo fuese, en especial su bolsa, que siempre repetía para bolsa de arrepentida jamás hizo la barba a un hombre que le faltase cuento. Almohaba una guitarra por extremo; vez hubo que, por hacer las crines al potro rucio, desechó buenas barbas de su tienda. Muerto por comedias, y ¿cómo muerto? En Málaga, saliendo a representar la figura de Móstoles, cayó una teja de un tejado que le desmostoló.
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{Il bisavolo vendeva maschere.} Mio bisavolo per professione vendeva maschere, le quali per la sua industria erano da lui vendute non solo más care, ma carissime. Viveva in Piacenza, dove guadagnò in affittar maschere ed abiti da travestirsi assai argento. Quello in che soleva far maggior guadagno era nell'imprestar abiti e sonagli a quei che ballavano nelle ville; posciaché li sempliciotti contadini venendo con gran fretta a prender i vestiti da maschera e le sonagliere per farsi più attillati non stavano tanto per minuto a contar i danari, ma lasciavano che mio bisavolo gli annoverasse da se; onde ei per non fallare si pagava con qualche avvantaggio e questo era il suo gran guadagno.
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Mi bisabuelo era mascarero, y aun más que carero, que era carísimo. Vivía en Plasencia, donde ganó en alquileres de máscaras, cascabeles y aderezos de farsas muy buenos reales. En lo que él solía echar mucho clavo era en la cuenta de los cascabeles que daba a los danzantes de las aldeas, porque los buenos de los labradores, como venían con gran prisa de llevar los vestidos para ponerse galanes, malcontábanse, porque, al llevar, contábanse a lo sordo, y al traer, contábanse de sorna, y con esto pagaban la cascabelada.
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Sua moglie di quando in quando faceva acqua da bere l'estate ed un giorno per darne a suo marito, in un tratto perse il marito, perché volendogliela dare troppo raffreddata con la neve, l'acqua le inacquò l'anima e lo fece passare da questa vita all'altra; le quali sebben paiono distanti, sono però tutta una contrada, né vi è altro tramezo fuorché un non molto grosso muro, ch'è l'essalare lo spirito.
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Su mujer, a ratos perdidos, hacía aloja, y por dársela un día a su marido en otro rato perdido, perdió el marido: porque por dársela muy fría de nieve la aloja, le alojó el ánima desta vida a la otra, que todo es barrio y pared en medio, y no muy gruesas las paredes.
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{Il trisavo fu suonatore di piva e di tamburro.} Il mio trisavo materno fu suonatore di piva e di tamburo ed abitava vicino ad un luogo della Estremadura, chiamato Malpartita, il quale, sebbene è congiunto con Piacenza, non però ha a che fare con lei più che se Malpartita fosse luogo della China. Il giorno delle danze o in qualsivoglia altro tempo d'allegrezza, chi poteva arrivare a questo mio avo, non faceva poco.
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Mi tertarabuelo materno fue gaitero y tamboritero, vecino de un lugar de Extremadura que llaman Malpartida, que es un lugar que, con estar junto a Plasencia, no simboliza con él más que si Malpartida fuese lugar de la China. El día de las danzas de el Curpus, o en cualquier otro de alegría, el que llevaba a este mi abuelo no pensaba que hacía poco.
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Faceva parlare un tamburrino ch'era una meraviglia, sebbene alcune volte fu necessitato a farle tacere alcune tamburinate, le quali se fossero da lui state suonate, se n'avrebbono più moccato gli uomini, che non fanno il naso quando sono raffreddati. Non vi era giovanetta che non gustasse di contentarlo ed esser sotto la sua protezione.
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Hacía hablar a un tamborino, dado que algunas veces hubo menester hacerle que callase algunas tamboriladas, que, si las parlara, fueran más sonadas que nariz con romadizo. No había moza que no gustase de tenerle contento y ser su parroquiana, teniendo muy en la memoria aquel refrán que dice: a ruido de gaitero érame yo casamentero.
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Non aveva membro che stesse ozioso, poiché con la bocca e con le mani suonava ne' balli, le danze matrimoniali poi le festeggiava con gli occhi. {Era mezo tutto ruffiano.} In un trar di palo egli avrebbe dalla bocca d'un forno cavata una padellata di sposi belli e fritti. È ben vero che gli matrimoni di quei tempi non ricercavano tante cautelle come quei d'adesso, ne' quali sono necessari molti requisiti, se debbono esser validi.
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No le holgaba miembro; con la boca hacía el son al baile y, al de el matrimonio con los ojos. A un volver barras, sacara él de la lunada de un corrillo una sartenada de novios fritos. Verdad es que no eran los matrimonios de aquel tiempo tan campanudos como los de éste, en el cual son necesarios muchos arrequives para matrimoniar de modo que aproveche.
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Da questa sua sufficienza ne procedeva che con più proprietà s'averebbe potuto chiamare mio avolo invitator di matrimoni, che tamburino. {Eredità lasciata dal trisavo di Giustina.} E tutto faceva il galantuomo per guadagnar un reale e lasciar i suoi figliuoli comodi; ed ebbe alla fine il suo intento, conciosiaché ci lasciò un picciolo tamburrino pieno di gazette, quantità che in quel tempo era stimata un tesoro.
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Por cierto, con más propriedad le pudieran llamar a mi abuelo muñidor de matrimonios que tamboritero. Y todo lo hacía el mi bendito por ganar un real y dejar a sus hijos bien puestos; y salió con ello, pues nos dejó un tamborino relleno de tarjas, que para aquel tiempo era un tesoro.
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Et acciò qualche gatto da due piedi non facesse l'amor alla midolla del tamburrinetto, il mio caro Arias Gonzalo lo teneva sopra un palo molto alto, come tamburo acquistato in buona guerra; e diceva il buon vecchio con gran dissimulazione, che non staccava quel tamburrino, perch'era cosa ereditaria di suo padre, il quale anch'ei era tamburrino famoso ed asseriva di conservarlo per consolarsi con la memoria di lui; e che quel giorno che non lo vedesse, non potrebbe mai star bene; e finalmente, che aveva più caro quello così rotto com'era, che cento nuovi.
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Y porque gatos de dos pies no goloseasen la cañada de el tamborilete, le tenía el mi buen Arias Gonzalo colgado en una estaca muy alta, como atambor ganado en buena guerra. Y decía el buen viejo, con grande desimulación, que no descolgaba aquel tamborino porque era vínculo heredado de su padre, fulano Garzón, tamborinero también de fama, y que le tenía por consuelo de su memoria, y que el día que no le viese, no estaría en sí, y que quería más aquel tamborino roto y remendado que cien sanos.
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Alle volte lo toccava qualche poco percuotendolo leggiermente e diceva:
- Oh tamburrino mio, Dio vi conservi, che valete più voi, che tutta la corte del re.
Veritadi tutte tanto vere, quanto ch'io sono picara.
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Y, de cuando en cuando, dábale golpecitos, y decía:
-Más valéis vos, Antona, que la corte toda.
Todas verdades apuradas.
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{Sua morte disgraziata.} Questi morì d'una disgrazia e fu che andando un giorno in certa processione, come capitano di più di duecento tamburri, toccando il suo flauto ben divoto (non pensando a ciò che le poteva avvenire) occorse che un tal cittadinuccio anch'egli in processione, il quale (da rabbia che il mio vecchio la aveva disconcio certa amicizia d'una giovanetta di diciotto anni, per darla a censo ad un altro suo amico per due anni) vedendolo spensierato, le diede a tutto potere della mano nel fondo del flauto e glielo cacciò nella canna della gola; e perch'ei doveva avere il passapane stretto, la piva se le concentrò nel gargacciuolo e se le attaccò talmente, come se fosse stata con lui incolata.
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Este murió de desgracia; y fue que, yendo un día de Corpus como capitán de más de docientos tamborileros que se juntan en Plasencia a tamborilar la procesión, tañendo su flauta y tamborino, bien devoto, a lo menos, bien descuidado de lo que podía suceder, sucedió que andaba de bardanza en la procesión un hidalguete de los de la casa de doña Nufla, el cual, de pesadumbre que mi viejo le había desentablado una amistad de una diechiochena, para acensuarla a otro parroquiano suyo por dos años, o como la su merced fuese, viéndole descuidado, le dio una gran puñada en la hondonada de la flauta y atestósela en el garguero. Debía de tener el pasapán estrecho, y atoró la gaita como si se la hubieran encolado con las vías del garguelo.
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Ma il peggio fu che l'istrumento all'entrare tirò seco gli denti che incontrò per strada, come se la piva non sapesse entrare senza compagnia. Questa fu piva, fu cugno, fu diavolo da Palermo, né mai volle uscir fuori, infinché un taverniero con tirarla fortemente gliela cavò dal corpo, parendole che fosse lo stesso cavar una canna da quel corpo, come trar fuori una spina impecciata da una botte.
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Y lo peor fue que, al entrar, se llevó de mancomún tras sí los dientes que encontró en el camino, como si la gaita no supiera entrar sin aposentadores. Esta fue gaita, esta fue cuña, esta fue diablo de Palermo, que nunca quiso salir, hasta que de un estirijón se la sacó de el cuerpo un tabernero, pareciéndole que lo mismo era sacar una gaita de aquel cuerpo, que sacar un embudo de un cuero empegado. Y también, como más amigo, quiso ser verdugo en trance semejante.
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Alla fine al sforzo che usò colui cesse la piva e tratta fu dalla golla ed involta insieme con essa se ne venne quell'animetta saltatrice, trottatrice, balzatrice, ballatrice, fanticcina, che pareva un argento vivo. Così morì nel fare il suo mestiero ed il suo mestiero morì con lui, imperoché d'allora in qua non vi è stato più tamburrino così allegro e tanto buon compagno in tutto quel buon luogo di Malpartita.
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En fin, de aquel envión salió la gaita, y junto a ella, revuelta, aquella animita saltadera, trotadera, brincadera, bailadera, sotadera, que parecía un azogue. Murió en su oficio y su oficio murió en él, que después acá no ha habido tamboritero de consolación en todo aquel buen partido de Malpartida.
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Molti uomini di essercizi allegri, quali sono gli suonatori che vanno per le strade e per le case sotto finta del suonare, sono nocivi nella republica e degni di gran castigo: perché sotto finzione di leciti tratenimenti incitano e muovono a cose dannose; nel che imitano quei che accompagnarono l'idolatria co 'l gioco.
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Muchos hombres de oficios alegres, cuales son tamboriteros y gaiteros, son nocivos en la república y dignos de gran castigo, porque en achaque de entretenimientos lícitos, incitan y mueven a cosas dañosas, en lo cual imitan a los que acompañaron la idolatría con el juego.
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